2016-2017 Genitori del Gruppo Betlemme

Calendario e materiale utilizzato durante gli incontri con i genitori del Gruppo “Betlemme” (1° elementare).

Pubblichiamo le metodologie utilizzate dai catechisti Cecilia e Battista che spiegano come, oltre gli incontri generali, per tutti i genitori, si siano svolti 6 incontri.
Nell’anno 2016-2017, gli incontri hanno avuto come obiettivo una riflessione sulle preghiere che i bambini avrebbero imparato durante l’anno: “Ti adoro”, “Ave Maria” e “Padre Nostro”.

► Metodologia usata
– Preghiera iniziale
– Lettura della Parola
– Riflessione guidata
– Riflessione in gruppo con domande predisposte
– Distribuzione di un foglietto di sintesi tratto dal “Catechismo della Chiesa Cattolica”
– Distribuzione di un foglietto contenente un breve riassunto
– Preghiera finale

► Esempi di materiale usato e distribuito (si veda più sotto nella sezione “Allegati”)
1) La creazione (distribuito nel 1° incontro)
2) Il giorno del Signore (distribuito nel 2° incontro)
3) Angelus di Papa Francesco nella solennità dell’Immacolata Concezione (distribuito nel 3° incontro)
4) Dal Catechismo “nacque da Maria Vergine” (distribuito nel 4° incontro)
5) Dal Catechismo sintesi sul “Padre Nostro” (distribuito nel 5° e 6° incontro)
Per le riflessioni guidate sono state usate le meditazioni di :
– Silvano Fausti gesuita,
– Card. Gianfranco Ravasi,
– Luigino Bruni.

I catechisti
Cecilia e Battista


Calendario

MOSTRACI IL TUO VOLTO E SAREMO SALVI: LE PREGHIERE CRISTIANE

6 novembre
: TI ADORO…
La creazione (Genesi 1-2, 4a e Genesi 2, 4b-25)

4 dicembre: TI ADORO…
Il giorno del Signore e la memoria cristiana (Genesi 2, 1-4a e Giobbe
38 – 39 – 40, 1-5)

15 gennaio: AVE MARIA…
L’annunciazione (Lc 1, 25-38)
e la visitazione (Lc 1, 39-56)

19 febbraio: AVE MARIA…
Maria Madre di Misericordia (Gv 2,1-11)

5 marzo: PADRE NOSTRO… Le sette domande (Mt 6, 7-15)

2 aprile: PADRE NOSTRO… Le sette domande (Lc 11, 1-4)


Allegati

La creazione (Genesi 1-2,4a)
Questo racconto è stato scritto da un gruppo di sacerdoti esiliati a Babilonia (587- 538 a.c.).
Il popolo di Israele è in crisi ed è costretto a ripensare alla sua storia e alla sua relazione con Dio.
• Dio per creare il mondo ha adoperato la sua PAROLA
• Nei primi 3 giorni l’opera di Dio consiste nel “separare”
• Nei secondi 3 giorni l’opera di Dio consiste “nell’ornare”
• “Dio vide che era cosa buona”: indica che la creazione è uscita dalle mani di Dio “buona e bella”, e quindi la presenza del male in tutte le sue forme è da attribuirsi solo all’uomo
• “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza”. Il termine “immagine” rimanda quasi a una statua e sottolinea la profonda connessione col soggetto raffigurato; il termine “somiglianza” esclude la totale identità dell’uomo con Dio. L’uomo non è Dio.
• In realtà è la coppia ad essere immagine di Dio. La coppia è l’unica realtà che sta in piedi solo se è fondata e animata dall’amore. Prima che sbocciasse l’amore, non c’era nessun legame che univa i due. La vita di coppia realizza il paradiso o l’inferno già su questa terra.
Questo brano parla a noi oggi, ricordandoci cosa ci è stato donato gratuitamente da Dio

Il giorno del Signore (Genesi 2,1-4a e Genesi 2,4b25)
L’intera creazione è fatta da Dio in funzione del sabato (il 70 giorno).
• Nel sabato l’uomo rinuncia al proprio lavoro per celebrare colui che è l’unico artefice di tutto; il sabato quindi è importante non per l’assenza del lavoro, ma per la presenza di Dio.
• Al 7° giorno Dio chiamò Mosè: è il giorno del colloquio con Dio.
• Quando manca il settimo giorno il lavoro diventa schiavitù; gli imperi eliminando il 7° giorno pensano di eliminare il giudizio sulle ingiustizie degli altri 6 giorni.
• Il capitalismo vive di un culto perenne che ha bisogno di consumatori/lavoratori sette giorni su sette.
• Ci siamo lasciati rubare il 7° giorno; dobbiamo ridarlo ai nostri figli per rifare l’esperienza del tempo e della terra.
• La Bibbia ha custodito questo giorno per noi.
Nel secondo racconto della creazione l’uomo è pienamente protagonista.
• Viene narrato il rapporto tra I’ uomo e Dio, tra l’uomo e il creato, tra l’uomo e la donna.
• Il lavoro è partecipazione all’azione creatrice di Dio e deve essere compiuto con amore e creatività. Ricordiamoci che l’unica cosa necessaria è il dialogo con Dio.
• La creazione divina è completa quando le cose ricevono il nome dagli uomini.
• Il primo canto d’amore nella Bibbia non ha Dio come destinatario, ma la donna.

ANGELUS di PAPA FRANCESCO
Cari fratelli e sorelle, buona festa!
Le letture dell’odierna Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria presentano due passaggi cruciali nella storia dei rapporti tra uomo e Dio: potremmo dire che ci conducono all’origine del bene e del male. Questi due passaggi ci conducono all’origine del bene e del male.
Il Libro della Genesi mostra il primo no, il no delle origini, il no umano, quando l’uomo ha preferito guardare a sé piuttosto che al suo Creatore, ha voluto fare di testa propria, ha scelto di bastare a sé stesso. Ma, così facendo, uscendo dalla comunione con Dio, ha smarrito proprio sé stesso e ha incominciato ad avere paura, a nascondersi e ad accusare chi gli stava vicino (cfr Gen 3,10.12). Questi sono i sintomi: la paura, è sempre un sintomo di no a Dio, indica che sto dicendo no a Dio; accusare gli altri e non guardare a sé stessi indica che mi sto allontanando da Dio. Questo fa il peccato. Ma il Signore non lascia l’uomo in balia del suo male; subito lo cerca e gli rivolge una domanda piena di apprensione: «Dove sei?» (v. 9). Come se dicesse: “Fermati, pensa: dove sei?”. È la domanda di un padre o di una madre che cerca il figlio smarrito: “Dove sei? In che situazione sei andato a finire?”. E questo Dio lo fa con tanta pazienza, fino a colmare la distanza creatasi dalle origini. Questo è uno dei passaggi.
Il secondo passaggio cruciale, narrato oggi nel Vangelo, è quando Dio viene ad abitare tra noi, si fa uomo come noi. E questo è stato possibile per mezzo di un grande sì – quello del peccato era il no; questo è il sì, è un grande sì -, quello di Maria al momento dell’Annunciazione. Per questo sì Gesù ha incominciato il suo cammino sulle strade dell’umanità; lo ha incominciato in Maria, trascorrendo i primi mesi di vita nel grembo della mamma: non è apparso già adulto e forte, ma ha seguito tutto il percorso di un essere umano. Si è fatto in tutto uguale a noi, eccetto una cosa, quel no, eccetto il peccato.
Per questo ha scelto Maria, l’unica creatura senza peccato, immacolata. Nel Vangelo, con una parola sola, lei è detta «piena di grazia» (Lc 1,28), cioè ricolmata di grazia. Vuol dire che in lei, da subito piena di grazia, non c’è spazio per il peccato. E anche noi, quando ci rivolgiamo a lei, riconosciamo questa bellezza: la invochiamo “piena di grazia”, senza ombra di male.
Maria risponde alla proposta di Dio dicendo: «Ecco la serva del Signore» (v. 38). Non dice: “Mah, questa volta farò la volontà di Dio, mi rendo disponibile, poi vedrò…”. No. Il suo è un sì pieno, totale, per tutta la vita, senza condizioni. E come il no delle origini aveva chiuso il passaggio dell’uomo a Dio, così il sì di Maria ha aperto la strada a Dio fra noi. È il sì più importante della storia, il sì umile che rovescia il no superbo delle origini, il sì fedele che guarisce la disobbedienza, il sì disponibile che ribalta l’egoismo del peccato.
Anche per ciascuno di noi c’è una storia di salvezza fatta di sì e di no. A volte, però, siamo esperti nei mezzi sì: siamo bravi a far finta di non capire bene ciò che Dio vorrebbe e la coscienza ci suggerisce. Siamo anche furbi e per non dire un no vero e proprio a Dio diciamo: “Scusami, non posso”, “non oggi, penso domani”; “Domani sarò migliore, domani pregherò, farò del bene, domani”. E questa furbizia ci allontana dal sì, ci allontana da Dio e ci porta al no, al no del peccato, al no della mediocrità. Il famoso “sì, ma…”; “sì, Signore, ma….”. Così però chiudiamo la porta al bene, e il male  approfitta di questi sì mancati. Ognuno di noi ne ha una collezione dentro. Pensiamoci, ne troveremo tanti di sì mancati. Invece ogni sì pieno a Dio dà origine a una storia nuova: dire sì a Dio è veramente “originale”, è origine, non il peccato, che ci fa vecchi dentro. Avete pensato questo, che il peccato ci invecchia dentro? Ci invecchia presto! Ogni sì a Dio origina storie di salvezza per noi e per gli altri. Come Maria con il proprio sì.
In questo cammino di Avvento, Dio desidera visitarci e attende il nostro sì. Pensiamo: io, oggi, quale sì devo dire a Dio? Pensiamoci, ci farà bene. E troveremo la voce del Signore dentro di Dio, che ci chiede qualcosa, un passo avanti. “Credo in Te, spero in Te, Ti amo; si compia in me la tua volontà di bene”. Questo è il sì. Con generosità e fiducia, come Maria, diciamo oggi, ciascuno di noi, questo sì personale a Dio.
(omissis)
© Copyright – Libreria Editrice Vaticana

Proposte per i genitori dei bambini di prima elementare
■ Martedì 17 gennaio alle ore 20.45 presso la sala Bevilacqua di Via Pace 10 incontro per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo fra Cattolici ed Ebrei tenuto dal Dr. Bendaud sul libro di Rut.
■ Mercoledì 18 gennaio alle ore 20,45 presso la Chiesa Valdese di Via dei Mille 4 ci sarà una Celebrazione Ecumenica della Parola di Dio in occasione dell’inizio della Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani (dal 18 al 25 gennaio), che avrà tema: “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”.(2Cor.5,14-20)
■ Vi invitiamo ad un incontro con le Suore della Visitazione di Salò il giorno 05/02/2017 nel pomeriggio. Ritrovo alle ore 14,15 davanti all’oratorio.
Indirizzo: Monastero della Visitazione via Versine 9 Salò.


Dal “CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA”

«..FU CONCEPITO Dl SPIRITO SANTO, NACQUE DA MARIA VERGINE »
(… omissis…)
In sintesi
508 Nella discendenza di Eva, Dio ha scelto la Vergine Maria perché fosse la Madre del suo Figlio. « Piena di grazia », ella è «il frutto più eccelso della redenzione »: 180 fin dal primo istante del suo concepimento, è interamente preservata da ogni macchia del peccato originale ed è rimasta immune da ogni peccato personale durante tutta la sua vita.
509 Maria è veramente « Madre di Dio », perché è la Madre del Figlio eterno di Dio fatto uomo, Dio lui stesso.
510 Maria è rimasta « Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine incinta, Vergine nel parto, Vergine madre, Vergine perpetua »: 181 con tutto il suo essere, ella è « la serva del Signore » (Lc 1,38).
511 Maria Vergine « cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e obbedienza».182 Ha dato il suo assenso, « loco totius humanae naturae — in nome di tutta l’umanità »: 183 per la sua obbedienza, è diventata la nuova Eva, madre dei viventi.
Paragrafo 6

MARIA — MADRE DI CRISTO, MADRE DELLA CHIESA
(… omissis…)
In sintesi
973 Pronunziando il « Fiat » dell’annunciazione e dando il suo consenso al mistero dell’incarnazione, Maria già collabora a tutta l’opera che il Figlio suo deve compiere.
Ella è Madre dovunque egli è Salvatore e Capo del corpo mistico.
974 La santissima Vergine Maria, dopo aver terminato il corso della sua vita terrena, fu elevata, corpo e anima, alla gloria del cielo, dove già partecipa alla gloria della risurrezione del suo Figlio, anticipando la risurrezione di tutte le membra del suo corpo.
975 «Noi crediamo che la santissima Madre di Dio, nuova Eva, Madre della Chiesa, continua in cielo il suo ruolo materno verso le membra di Cristo

LE SETTE DOMANDE
(dal: “Catechismo della Chiesa Cattolica”)
In sintesi
2857 Nel “Padre nostro “le prime tre domande hanno come oggetto la Gloria del Padre: la santificazione del Nome, l’avvento del Regno e il compimento della Volontà divina. Le altre quattro presentano a lui i nostri desideri: queste domande riguardano la nostra vita per nutrirla e guarirla dal peccato, e si ricollegano al nostro combattimento per la vittoria del Bene sul Male.
2858 Chiedendo: “Sia santificato il tuo Nome “, entriamo nel Disegno di Dio: la santificazione del suo Nome – rivelato a Mosè, poi in Gesù – da parte nostra e in noi, come in ogni popolo e in ogni uomo.
2859 Con la seconda domanda la Chiesa guarda principalmente al ritorno di Cristo e alla venuta finale del Regno di Dio. Ma prega anche per la crescita del Regno di Dio nell’ “oggi” delle nostre vite.
2860 Nella terza domanda preghiamo il Padre nostro di unire la nostra volontà a quella del Figlio suo, perché si compia il suo Disegno di salvezza nella vita del mondo.
2861 Nella quarta domanda, dicendo ” Dacci “, esprimiamo, in comunione, con i nostri fratelli, la nostra fiducia filiale verso il Padre nostro del cieli. “Il nostro pane” significa il nutrimento terreno a tutti necessario per il, proprio sostentamento, ma indica pure il Pane di Vita: Parola dl Dio e Corpo di Cristo. Esso é ricevuto nell’ “Oggi” di Dio, come il cibo indispensabile, (sovra-) essenziale del Banchetto del Regno, che l’Eucaristia anticipa.
2862 La quinta domanda implora la misericordia di Dio per Ile nostre offese; essa però non può giungere al nostro cuore, se non abbiamo saputo perdonare ai nostri nemici, sull’esempio ‘e con l’aiuto di Cristo.
2863 Dicendo “Non ci indurre in tentazione “, chiediamo a Dio che non permetta di prendere la strada che conduce al peccato. Questa domanda implora lo Spirito di discernimento e di fortezza e chiede la grazia della vigilanza e della perseveranza finale.
2864 Nell’ultima domanda ” ma liberaci dal Male”, il cristiano insieme la Chiesa prega Dio di manifestare la vittoria, già conseguita Cristo, sul “Principe di questo mondo”, su Satana, l’angelo che oppone personalmente a Dio e al suo Disegno di salvezza.
2865 Con l’Amen” finale esprimiamo il nostro “fiat” alle sette domande “Cosi sia”.